Olimpiadi 2024 in smartworking: il caso Parigi

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Perché quando si parla di olimpiadi 2024 di Parigi si parla anche di lockdown olimpico?

Per la 33° edizione dei giochi di Parigi un argomento di discussione interessa anche le difficoltà organizzative incontrate dall’amministrazione cittadina per quanto riguarda logistica e gestione di un enorme numero di spettatori che saranno presenti nelle settimane estive di Parigi 2024.

Nel seguente articolo vediamo come questi problemi siano amplificati anche da degli errori di comunicazione dell’amministrazione cittadina della capitale francese.

Olimpiadi 2024: la strategia comunicativa dell'amministrazione parigina

Il periodo più temuto sono ovviamente le settimane in cui si svolgeranno i giochi (26 luglio-11 agosto 2024). Già da novembre scorso, Valérie Pécresse, presidentessa per la Mobilità della Regione Ile-de-France (la regione metropolitana di Parigi) ha pensato di invitare “tutti coloro che possono, a lavorare da remoto” durante i Giochi.

Se in un primo momento, infatti,  si parlava di piani d’investimento per potenziare i trasporti in vista del grande evento, successivamente la strategia comunicativa  si è concentrata sulla promozione di misure che possiamo riassumere in:

  • Smartworking;
  • Vacanze programmate nei giorni clou dei giochi per svuotare la città;
  • evitare spostamenti non necessari in città.
una pubblicità comparsa sulle stazioni di Parigi che incentiva lo smartworking durante il periodo delle olimpiadi 2024

Il marketing per la città: il city branding

Cosa sta facendo l’amministrazione parigina per convincere i cittadini ad adottare queste misure che a molti hanno ricordato le vecchie misure di confinamento utilizzate durante la pandemia appena trascorsa? 

Se l’amministrazione urbana passa per la comunicazione e per il city branding, anche Parigi verrà pensata come un marchio da comunicare, proprio come fosse un brand.

Per questo motivo anche per la città servono strategie di marketing: il che significa che anche una comunicazione istituzionale, verrà pensata come una pubblicità e quindi piazzata laddove si posa più di frequente lo sguardo.

Ed ecco che, anche le misure che incentivano la decongestione delle vie urbane durante i giochi olimpici, compaiono come pubblicità nei luoghi pubblici quali metro e stazioni.

Una polemica con il nome di Olimpiadi 2024

La polemica è aperta: moltissimi parigini sui social sono preoccupati per il sovraffollamento e sostengono che solo un “lockdown” eviterebbe il collasso del trasporto pubblico, non pronto ad accogliere flussi di visitatori che toccheranno i 16 milioni di visitatori (mentre la popolazione di Parigi è di circa 2,2 milioni di abitanti! All’hastagh #teletravail su X è possibile trovare grandi flussi conversazioni che riguardano questo tema).

Questa fazione dunque sosterrebbe la campagna avviata da Clément Beaune, la quale incoraggia le aziende a promuovere un tipo di lavoro ibrido. Nella campagna pubblicitaria inoltre si rimanda al sito Internet (https://anticiperlesjeux.gouv.fr/je-suis-professionnel/le-plan-dactions-personnalise-professionnels) il quale faciliterà i viaggi dei francesi durante l’evento sportivo planetario.

Visitando il sito, i parigini potranno infatti, con l’aiuto di una mappa interattiva, conoscere i luoghi da evitare e gli orari in cui i luoghi saranno più affollati.

la mappa online di Parigi per facilitare gli spostamenti cittadini durante le Olimpiadi 2024

Olimpiadi 2024 in smartworking: una campagna a metà

Dall’altro lato le obiezioni arrivano da alcuni settori  come quello del turismo, in quanto risulterebbero penalizzati. 

In ogni caso si tratta di una campagna di sensibilizzazione che presenta valide ragioni di esistenza ma che non è stata pensata efficacemente.

Basti pensare che il refente a cui è stata affidata, il Ministro dei Trasporti Clement Beaune, è stato rimosso dall’incarico l’11 gennaio scorso. Da quel momento in poi ad occuparsene c’ha pensato il Ministro della Transizione ecologica, pur non essendo il suo ambito di competenza.

Insomma una soluzione infelice e poco efficace che ci ricorda come il campo della comunicazione e del marketing non sia preso seriamente in considerazione dalle istituzioni (l’esempio nostrano più lampante è quello della solita Venere Influencer, ndr)

Ad ogni modo, quella dello smatworking è una soluzione ricorrente: già nel 2012, durante le Olimpiadi di Londra, si era adottata la stessa strategia per un terzo dei lavoratori londinesi.

Di certo una soluzione che presenta innumerevoli pro e contro. La domanda che ci poniamo noi è se poteva esistere un modo più efficace per suggerire ai francesi di adottare queste soluzioni senza farle passare come misure di contenimento e richiamare i tempi duri delle chiusure coatte del Covid?

Se comunicazione e creatività vanno a braccetto, voi cosa avreste proposto al ministro dei Trasporti francese come campagna di sensibilizzazione?

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