Generazioni in azienda: Gen Z vs Millennials
Generazioni a confronto, questioni di priorità
Una delle differenze più evidenti tra le due generazioni è la prospettiva rispetto al futuro. Se la maggior parte dei Millennial è nata in un periodo in cui l’economia globale era più stabile e caratterizzata da sogni e speranze, la Generazione Z è cresciuta all’ombra di una crisi dopo l’altra, fino ad una pandemia globale che ha bloccato le economie di tutto il mondo. Non è strano quindi che siano più attenti nel valutare anche l’ambito lavorativo, rispetto alla generazione che li ha preceduti.
È per questo che le generazioni più giovani hanno priorità diverse e non si accontentano facilmente, ricercando un equilibrio in azienda tra lavoro e vita privata. Un orario di lavoro flessibile, ad esempio, è ciò che viene ricercato dai più giovani. Per tanti Gen Z, il lavoro non è solo una fonte di guadagno, ma soprattutto un’opportunità di crescita personale, qualcosa che li appaga e – a volte – un modo di esprimersi. Ma attenzione, sia la Gen Z che i Millennial pensano che una retribuzione equa sia la prima responsabilità di un’azienda, così come la possibilità di crescita professionale.
Per i Millennial, però, lo stipendio è ancora un elemento centrale, perché spesso desiderano stabilirsi e mettere su famiglia. Anche se sono attratti da aziende che promettono opportunità di crescita e un equilibro tra lavoro e vita privata, la retribuzione rimane il motivo principale per scegliere di candidarsi per un’azienda o l’altra. Sono conosciuti per essere degli job hopper, soprattutto, se le loro esigenze non sono soddisfatte. Allo stesso tempo però credono nell’impegno, nel teamworking e nella motivazione.
Gen Z vs Millennials in azienda: collaborazione tra generazioni?
Una delle domande che ci poniamo in questo momento è: nonostante siano così diverse, è possibile una collaborazione tra le due generazioni? Sembra che i Millennials amino lavorare in gruppo, mentre la Gen Z preferisca l’indipendenza ed evitare interazioni non necessarie. In più, l’esporsi al mondo digitale fin dalla nascita ha reso la Gen Z più attenta dei Millennials per quanto riguarda la privacy e non vogliono mischiare il lavoro in azienda e la vita privata. A questo si aggiunge un approccio diverso alla finanza, dato che i più giovani cercano di imparare dagli errori della generazione precedente e si preoccupano della gestione del proprio denaro: per esempio, se in passato i Millennials hanno contratto dei prestiti contando sul proprio successo futuro, la Gen Z, invece, oggi ricerca subito un reddito adeguato per vivere sul momento e poi pensare al futuro.
A nostro avviso, però, un mix delle due generazioni oggi può diventare uno dei punti di forza di un’azienda. Anche se i Millennials utilizzano le tecnologie più rapidamente di altre generazioni, sono comunque meno capaci della Gen Z, che è nata con questi strumenti e consumano la tecnologia in tutti gli aspetti della loro vita. Non è un caso che moltissime aziende preferiscano lasciare la gestione dei propri social a membri più giovani. Se cercate il profilo @karlmission su TikTok, potrete vedere chiaramente cosa intendiamo: il loro profilo si basa proprio su video di interazione tra Juli, una dipendente Gen Z e il suo capo Karl, mentre ci spiegano in chiave ironica, con l’hashtag #GenZintheworkplace, le loro visioni diverse della vita aziendale.
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