A Poké Melodrama concept: esprimere l’arte attraverso il cibo

Esce domani Poké melodrama, il nuovo album di Angelina Mango e non vediamo l’ora di ascoltarlo per decidere quale sarà il nostro pezzo preferito, come quando, in una pokeria, ci troviamo a scegliere gli ingredienti più buoni per creare il piatto del momento: il poké

Ma che rapporto c’è tra la musica e il cibo? Se sei curioso di scoprirlo non perderti questo articolo.

Qual è il significato di Poké melodrama?

Forse vi starete chiedendo se Poké Melodrama sarà un album dedicato a salmone crudo, edamame e salsa treyaki… se la risposta è sì, ammettiamo che anche noi siamo stati colpiti dalla stessa curiosità. In realtà la scelta di Angelina è ricaduta su poké proprio per il mix di generi ed influenze che saranno presenti al suo interno.

Effettivamente, un piatto così variegato e colorato, oltre ad essere riconoscibile dal suo pubblico, rende perfettamente l’idea di un progetto musicale fatto di tanti elementi diversi

Ovviamente, le parodie a tema non tardano ad arrivare! Ospite nella puntata di Peggio Più Peggio su RDS, Giovanni Vernia e Angelina Mango, si cimentano in una cover de “La Noia” versione pokeria, trasformandola in “La Soia”, giocando chiaramente con il titolo dell’album e con l’autoironia di Angelina.

concerto di Angelina mango

Il cibo nella musica: perché parliamo di sinestesia?

Non è la prima volta che nella musica vengono fatte queste associazioni. Si parla di sinestesia quando si associano due parole che evocano sfere sensoriali diverse.

Pensiamo proprio all’album Poké melodrama: nel nostro cervello, per riuscire a capire di cosa si parla, si attiveranno insieme l’area del gusto e quella dell’udito. Il risultato? Triggerare il cervello per suscitare sensazioni inaspettate. 

E non crediate che Angelina sia l’unica a utilizzare il cibo per diffondere messaggi.

More than a trigger​

Come per l’album Poké Melodrama, ce ne sono stati altri nella storia della musica, in cui l’elemento cibo diventa mezzo per comunicare, acquisisce valore di espressione artistica e chiave di lettura di un messaggio che l’artista vuole far arrivare utilizzando materiali semplici e comuni.

The Velvet underground and Nico - The Velvet Underground

Così la banana stampata sulla copertina dell’album “The Velvet Underground and Nico”, opera dell’artista pop Andy Warhol, diventa iconica per la chiara allusione sessuale e strizza pure l’occhiolino al marketing e alla customer experience. Infatti, nelle prime stampe, appariva una piccola scritta vicino al frutto in cui si invitava a “sbucciare delicatamente” invitando gli utenti dell’epoca ad interagire e togliere l’adesivo applicato, sbucciando la banana.

Tutt’ora è conosciuto come “Banana Album” e soggetto preferito da stampare su poster, magliette, borse e così via. La parte triste è che spesso non si sa da dove provenga. Period.

il banana album dei Velvet Undergournd firmato dall'artista pop Andy Warhol

Yesterday and Today - The Beatles

La Butcher cover dei Beatles, con i quattro di Liverpool vestiti da macellai, con tanto di pezzi di carne cruda e bambole di plastica, fu in realtà un chiaro intento voluto da Paul McCartney stesso. In una sola foto i fab four si schierano contro il sistema americano sia da un punto di vista politico, criticando fortemente la guerra in Vietnam, sia contro il mercato discografico americano, dove gli album dei Beatles, prodotti dalla Capitol, erano un mappazzone (per rimanere in tema) di album fatti a pezzi e le tracce forzatamente accorpate in un disco. Ovviamente fu ritirata dal mercato in tempi record dalla casa discografica e solo poche copie riuscirono ad essere vendute. Oggi l’album con quella cover vale migliaia di euro.

le copertine dell'album yesterday and today dei Beatles con cover originale a sinistra e ristampa a destra

Lemonade - Beyoncé

Ho avuto i miei alti e bassi, ma ho sempre trovato la forza interiore per tirarmi su di morale. Mi sono stati serviti dei limoni, ma ho fatto una limonata”. Una frase, un concetto, una bevanda semplice, eppure, il pensiero di una limonata,  carica di significato il sesto album di Beyoncé. Con “Lemonade”, si smuovono temi sociali come l’auto-conoscenza, il femminismo, passando in primis per la storia personale dell’artista, riversata nell’album come si versa un bicchiere di limonata quando hai sete.

I limoni, in questo caso, sono metafora del (presunto) tradimento di Jay-Z e lei ne è uscita con uno dei migliori album di sempre. C’è chi dice che il tradimento sia stata una messa in scena per “scaldare il pubblico” prima dell’uscita del disco. Marketing geniale o voci di corridoio?

Fatto sta che, se pensiamo ad una lemonade, oggi, è impossibile non pensare a Queen B.

Il caso opposto: quando il cibo non c'entra niente con la musica

Se fin qui abbiamo visto quanto il cibo sia utile per evocare sensazioni, ben diverso invece è il caso dei celeberrimi Cileni ripieni di zucchero che sentiamo dire da Mahmood, preda di un’allucinazione collettiva, nella sua Tuta gold

E poi, cos’è successo? Che la potente macchina dell’influencer marketing si è messa in moto e così Mahmood, che non parlava di biscotti ma di “gilet neri pieni di zucchero”, ha ricevuto un pacco gigante di biscotti di Mulino Bianco. L’azienda infatti, non si è fatta sfuggire il trend del momento, regalando al cantante un item che nemmeno esiste (Mulino Bianco vende infatti i biscotti Cileni e non quelli ripieni di zucchero) solo per il gusto di far parlare di sé, prendendosi in giro.

il Cantante Mahmood e la confezione di biscotti "cileni ripieni di zucchero" creata da Mulino Bianco

Food Marketing: l'associazione perfetta tra brand e canzoni

Associare marketing e musica, quindi, è sicuramente un modo divertente di rendere iconici i propri prodotti. Ecco un paio di esempi:

  • Lavazza potrebbe realizzare un contenuto in cui Alex Britti canta 7000 caffè;
  • Zuegg potrebbe chiedere a Cremonini se la marmellata, che la fidanzata gli nascondeva in Marmellata#25, era di arance o fragole? 

Infine, tornando ad Angelina Mango, di cui non vediamo l’ora di gustare il nuovo lavoro musicale, ci chiedevamo come mai non abbia deciso di spostare gli instore dell’album Poké Melodrama all’interno di Poké House.

Insomma, gli assist tra mondo della musica e mondo del cibo sono infiniti per noi italiani, società di magnaccioni. Secondo voi, quali sarebbero altri match perfetti tra brand e canzoni?   

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