Il Vocabolario del Marketing II: Brand e Target
- Aida Delic
- Comunicazione
- Ottobre 9, 2024
- 4 minuti
Benvenuti alla seconda puntata della nostra rubrica “Vocabolario del Marketing”. 📒
Dopo aver esplorato il concetto di marketing, oggi affrontiamo altri due argomenti fondamentali: il brand e il target.
Vediamoli insieme.
Il vocabolario del marketing: cos’è il brand?
Brand, branding, brand identity , on brand, ma quanti termini legati al mondo del branding esistono?
Il tutto parte dal concetto base, il brand. Ma che cos’è?
Il brand, da definizione, è l’identità di un’azienda, il suo volto nel mercato. Non si tratta solo di un nome o di un logo, ma tutto ciò che rappresenta l’azienda e come viene percepita dai consumatori. Un brand forte emana fiducia, propensandoci all’acquisto.
Gli elementi fondamentali sono:
- Nome e Logo: Questi sono i primi elementi che vengono notati. Fanno parte della brand identity, insieme ad altri elementi come colori, font, slogan e tone of voice. È il modo in cui un’azienda sceglie di presentarsi al pubblico e come desidera essere percepita.
Bisogna fare attenzione a non confondere brand, che è la percezione generica del marchio, e la brand identity che ne è la rappresentazione visiva e tangibile.
- Valori, Mission e USP: Ogni brand deve avere dei valori che rappresenta, una mission per cui viene riconosciuto, e un USP (unique selling point) che lo differenzia dalla concorrenza. Ad esempio, Patagonia è famosa per i valori legati alla sostenibilità ambientale, mentre Nike ispira le persone a superare i propri limiti.
- Customer Experience: Un ottimo servizio clienti può trasformare un cliente occasionale in un sostenitore fedele. Ma la customer experience non è solo questo. Un esempio concreto è Amazon che mette il cliente al primo posto, in tutto il percorso pre e post vendita.
- Storytelling: Nel contesto del marketing, si tratta di utilizzare narrazioni per trasmettere i valori del brand. Possono essere raccontate tramite video, social, blog, campagne pubblicitarie etc. Il legame emotivo creato può portare a una maggiore fidelizzazione dei clienti.
Esempi di brand che hanno fatto la differenza
Ti chiedo di chiudere gli occhi e di pensare a una mela. Puoi aver pensato ad un frutto o ad Apple. Ora pensa al colore rosso, probabilmente hai pensato a Cola- Cola. E se ti dicessi “ Just Do It”, pensi automaticamente a Nike? Ecco, questo è il potere di un brand .
Nike fa leva sul marketing emozionale per rappresentare i suoi valori. Le campagne pubblicitarie, come “Just Do It”, non si limitano a promuovere prodotti, ma raccontano storie di atleti reali che affrontano sfide personali. E lo slogan “ Just Do It” è diventato sinonimo del brand.
Coca-Cola è un altro esempio di brand che per rappresentare i propri valori, utilizza un branding emotivo. Infatti molti di noi associano il brand a momenti di felicità e festività. Un altro elemento che caratterizza Coca-Cola è il colore rosso, fondamentale per rappresentare vivacità, gioia e festa.
Apple invece, grazie alla forza del branding, è riuscita nel farci pensare a prodotti tecnologici e innovativi, quando menzioniamo la parola “mela”. Apple utilizza una strategia di branding che si concentra su design minimalista e innovazione, creando prodotti che raccontano vere e proprie storie.
Il vocabolario del marketing: cos’è il target?
Nel vocabolario del marketing, per definirne l’importanza, ci basta dire che senza target, il brand non esiste.
Il target è quel gruppo di consumatori che un’azienda individua come acquirenti ideali del proprio prodotto. Non si tratta solo di definire l’età o il genere, ma di identificare bisogni, comportamenti e preferenze specifiche. E’ importante conoscere a fondo il proprio target per poter rendere mirate le campagne di marketing e ottenere risultati concreti.
Un ottimo modo per farlo è identificare le buyer persona del nostro brand, individuando i suoi tratti distintivi, come abitudini d’acquisto, motivazioni, obiettivi e problemi che noi possiamo risolvere. Le buyer persona sono rappresentazioni semi-fittizie dei nostri clienti ideali, e aiutano a dare un volto al nostro target.
Il target nel marketing: perchè è fondamentale?
Il target, nel nostro vocabolario del marketing, è importante per tre motivi:
- Personalizzazione: Conoscere il proprio target permette di personalizzare le comunicazioni e le offerte.
- Efficienza: Concentrarsi su un target specifico consente alle aziende di concentrare i loro sforzi su gruppi che hanno maggiori probabilità di acquistare. Starbucks, ad esempio, si rivolge a giovani professionisti e studenti, creando spazi dove possono lavorare o socializzare.
- Fidelizzazione: Un brand che comprende e si rivolge al proprio target in modo efficace ha maggiori possibilità di costruire relazioni durature con i clienti. Apple si rivolge a consumatori tecnologicamente esperti e orientati al design.
E la segmentazione, come può essere fatta? Vediamo i vari tipi di targeting:
- Demografico: Come possiamo intuire, segmenta il mercato in base a caratteristiche come età, sesso, reddito e stato civile.
- Psicografico: Si basa su aspetti psicologici come valori, interessi e stili di vita. Airbnb, ad esempio, si rivolge a viaggiatori che cercano esperienze diverse dal solito.
- Comportamentale: Si concentra sulle abitudini d’acquisto e sui comportamenti dei consumatori. Esselunga, per esempio, utilizza dati comportamentali per offrire promozioni personalizzate ai propri clienti.
E tu, quali argomenti vorresti approfondire nel nostro vocabolario del marketing?
Se ti sei perso la prima puntata, clicca qui e … buona lettura!
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