DICCI UN PO’, SERENIS, COME AFFRONTARE I PROBLEMI
Data:Novembre 6, 2023Categoria:AnalisiAutore:Elisa SaviettoCommenti:Comments(1)
E TU, CONOSCI SERENIS?
In Italia prendersi cura della propria salute mentale è ancora un tabù. Ci si vergogna ad andare in terapia o, peggio, si pensa di non averne bisogno. A causa della Pandemia il numero di persone che ha provato questi disagi è aumentato.
È stato proprio questo a spingere Silvia Wang e Daniele Francescon a creare Serenis, una start up il cui fine è normalizzare la terapia e renderla accessibile a tutti. Ma come riuscirci?
Offrire un servizio di qualità e a basso costo di certo non basta, se le persone non sanno cosa vendi. L’idea geniale arriva qui. Serenis punta ad una strategia di comunicazione che mira a far conoscere l’azienda (Brand Awareness) e tutti gli aspetti legati ad un percorso di terapia. Si sofferma su tutte le fasi del percorso e sulle emozioni che possono scaturire.
DAI VOCE ALLE TUE EMOZIONI!
Parlare sui social di benessere mentale non è semplice, soprattutto se lo si vuole far bene. Lo spazio limitato dei banner e degli spazi pubblicitari non avrebbe permetto a Serenis di comunicare come avrebbe voluto e di affrontare il tema nel migliore dei modi.
Serenis sfrutta le potenzialità dei social e non solo, puntando su una comunicazione empatica. Usa un linguaggio semplice, informale e diretto che è stato essenziale per arrivare dritto al cuore delle persone. Infatti, sembra dar voce ai loro pensieri e alle loro paure.
In questo modo, mostra che la terapia non serve soltanto a fornire una diagnosi, ma può essere utile a tutti. Come una lente, ti permette di vedere meglio la realtà e di conoscerti meglio, partendo dalle basi.
A VOLTE BASTA CAMBIARE PROSPETTIVA..
Ricordi i cartelloni viola con le scritte bianche apparsi a Milano? Si tratta di una campagna OOH (Out of Home), lanciata dalla start up. I cartelloni, che hanno invaso le stazioni di Milano, raccontano delle storie. Storie di persone che hanno superato disagi, traumi e difficoltà attraverso un percorso di psicoterapia. Ed ora fortunatamente possono parlare di quel qualcosa al passato.
Come recita lo slogan della campagna: “Certe storie sono meglio all’imperfetto”. Le storie in questione sono raccontate al passato, all’imperfetto, appunto. Questa scelta non è casuale. Si voleva sottolineare il superamento di un problema, come l’insonnia. Come farlo? Usando l’imperfetto, il tempo usato per raccontare delle abitudini passate che ora non si hanno più.
..E GUARDARE LE COSE IN MANIERA DIVERSA.
Adattare i tempi verbali alle storie raccontante non è l’unico mezzo impiegato. Se ti parlassimo di flusso di coscienza? Non è solo la tecnica tanto amata da Virginia Woolf, ma anche una modalità sfruttata da Serenis per far immedesimare le persone in ciò che leggono.
Inoltre, le storie si adattano al formato dei cartelloni. In uno di questi, per esempio, i caratteri si restringono e si allargano a ridosso delle parole, come “ridurre” o “parti più piccole”. Mentre, se tu volessi cambiare prospettiva, basterebbe leggere il manifesto realizzato con le scritte capovolte. Ispirato dalle parole chiavi “capovolgere il problema” e “prospettive diverse”, questo cartellone è uno dei frutti del genio creativo di Serenis.
Il risultato? I passanti, che leggevano le affissioni, si intrattenevano a fotografare la campagna.
E tu, cosa ne pensi di Serenis?
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