Albero di Natale Gucci: il concetto giusto, nel posto sbagliato
Dimenticate gli ampi rami, verdi e folti, pieni di luci e decorazioni scintillanti dell’albero di Natale firmato Swarovski. Il dominio della casa di gioielli per eccellenza nella Galleria di Vittorio Emanuele di Milano cede il posto alla casa di moda Gucci. Quest’anno la tradizione lascia lo spazio a una visione futuristica, una ventata di modernità e anche parecchie polemiche.
Alto 8,5 metri, baule dopo baule, l’albero di Natale Gucci è sicuramente riuscito ad attirare l’attenzione e a proporre qualcosa di diverso rispetto a ciò a cui la gente era abituata. Le polemiche non hanno tardato ad arrivare e i social si sono sbizzarriti. C’è chi lo ha definito il deposito bagagli di Linate, una catasta di cuscini o ancora, un albero di airbag.
Perchè una scelta così azzardata?
Gli scopi che emergerebbero dalla scelta di Gucci sull’albero di Natale potremmo riassumerli in due concetti: “l’importante è che se ne parli” e “basta che aumentino le vendite”.
L’importante è che se ne parli
Da quando le luci sono state accese lo scalpore che ha suscitato l’albero di Natale Gucci ha portato a un boom sui social di meme, commenti, analisi dello stesso albero, e tante tante foto che non hanno fatto altro che aumentare la reach. Forse l’azienda aveva valutato che un’immagine così diversa di albero di Natale avrebbe scosso non poco il giudizio pubblico ma se si segue il filo “non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli!”, allora ha centrato il punto.
Scopo: aumentare le vendite
Un secondo motivo di questa scelta potrebbe essere: lo scopo è puramente aumentare le vendite. L’albero di Natale Gucci è infatti addobbato con dei pacchetti regalo tutti contrassegnati dal simbolo Gucci per eccellenza: il morsetto Horsebit. Quasi un invito a non dimenticare che i suoi prodotti non possono mancare sotto l’albero – ancora più semplice quando il negozio si trova a 30 metri da li.
Cosa c’è di sbagliato allora nell’albero di Natale Gucci?
Quello che manca è il Natale. L’albero di Natale in Galleria Vittorio Emanuele significa tradizione e, in particole, tradizione natalizia. L’albero Gucci non ha niente di natalizio, niente che possa riportare chi lo guarda ai momenti tipici di questo periodo. La tradizione del Natale in Italia è fatta di simboli, l’albero per eccellenza, e proprio questi simboli ci trasportano in questo periodo magico. L’albero Swarowski degli anni precedenti, è sempre riuscito a esprimere perfettamente quello che per ognuno è il Natale, senza tralasciare il marchio stesso bensì creando una perfetta coerenza tra decorazioni e albero.
Gucci invece cambia completamente la visione: non è più l’albero in sé il protagonista ma il marchio. E così svanisce la concezione che si ha dell’albero di Natale in Galleria Vittorio Emanuele: da portatore di valori, emozioni e simboli si mostra come un’istallazione artistica che ha come unico obbiettivo il glorificare la maison di moda.
Il problema quindi, non è il modo in cui Gucci ha rappresentato l’albero di Natale, bensì il luogo in cui viene posto. Immaginatevelo all’interno di un centro commerciale oppure di una stessa boutique Gucci. Non avrebbe un altro effetto?
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