La combinazione tra marketing e intelligenza artificiale

Virtual influencer: l’intelligenza artificiale a un passo dalla realtà

“Chat gpt, puoi scrivermi un copy” “Certamente! Ecco un esempio: …”. Uno scenario presente che spaventa molti: la macchina che fa per l’uomo. Negli ultimi anni l’Intelligenza Artificiale (AI), l’interazione uomo e macchina, si è sviluppata a tal punto che la paura è che certe professioni scompaiano completamente. È il caso delle virtual influencer, avatar realizzati per soddisfare ad hoc esigenze di brand, sponsorizzazioni, semplicemente creando il personaggio a computer.

È il caso di Aiatana, la virtual influencer (influencer virtuale) creata dall’AI dall’agenzia di modelle the Clueless.

Aitana: la virtual influencer da 164mila followers

Quali vantaggi ha una virtual influencer?

Aitana ha 25 anni, il suo profilo Instagram conta 164mila followers, vive a Barcellona e di professione fa la modella. La vita di Aitana è costruita da un team dell’agenzia di modelle the Clueless che decide come sarà vestita, quali prodotti promuoverà e quali post pubblicherà. Il tutto però senza dover incastrare fitting, viaggi di lavoro e shooting. Nessun agenda, nessun costo per spostamenti, nessuna discussione sull’outfit. Tutto ciò che la virtual influencer fa viene scritto, deciso e messo in pratica dal team. E così si gestiscono in modo più efficiente i progetti, si realizza esattamente ciò che il target vuole vedere e si ha pieno controllo sulla sua vita.

Ciò che si vuole mostrare, l’AI lo crea e così crea una realtà fittizia con una modella fittizia che però appare talmente reale da far dubitare che sia semplicemente il frutto dell’intelligenza artificiale.

Cosa manca in una virtual influencer?

L’influncer virtuale non è reale. La sua identità, le sue passioni e il suo carattere sono frutto di un’attenta analisi dei suoi creatori che modellano il profilo secondo ciò che piace al pubblico. E se a primo impatto quello che si vede è una persona talmente simile a qualcuno da sembrare reale, guardando il lato fittizio si perde tutto quello che è autentico.

Le influencer reali condividono storie, emozioni ed esperienze che coinvolgo il pubblico proprio per la loro autenticità, per essere veritiere, per trasmettere quel lato unico e personale di chi le racconta. Certo, è possibile raccontare storie anche attraverso avatar, ma mancherà sempre quello sfondo umano ed empatico.

Nel mondo delle influencer la credibilità è forse il primo valore che lega chi c’è al di là dello schermo con chi racconta e ciò non potrà mai essere a pieno trasmesso attraverso una virtual influencer.

Se dal lato virtuale, quindi, abbiamo una macchina in grado di analizzare dati e proporre dei risultati automatici, dall’altro si perde la parte umana, quella della sensazione, dell’empatia e dell’autenticità, e si crea un mondo apparentemente perfetto ma effettivamente inesistente.

Quali sono gli scenari possibili dell’intelligenza artificiale?

L’intelligenza applicata al marketing permette in generale sicuramente una gestione più efficiente: la raccolta dati si semplifica, si identifica in modo più preciso il target, si sviluppano di conseguenza campagne più mirate e si riesce addirittura a prevedere il comportamento degli utenti. Allo stesso tempo si possono creare immagini che non esistono, attraverso descrizioni dettagliate, e persone che non esistono ma che hanno una loro identità talmente reale da far dimentica che si tratta di un personaggio virtuale, come appunto per le virtual influencer.

Profilo Instagram della virtual influencer aitana

Con lo sviluppo dell’AI degli ultimi tempi, si è raggiunto quel sottile confine che divide ciò che è reale da ciò che non lo è, mettendo in dubbio la realtà stessa e identificandosi in personaggi che effettivamente non esistono.

Ciò che è di sicuro, è che l’intelligenza artificiale sta cambiando le nostre vite e che è qualcosa da cui non possiamo sfuggire. La tecnologia si sviluppa, propone nuove strade, riesce ad arrivare a una precisione tale che non se ne può fare a meno.

I progressi che si sono fatti e il modo in cui sta cambiando la società nel modo di interagire con l’AI è indubbio. Bisognerà capire quali vantaggi effettivamente se ne possono trarre, quali migliori metodi scegliere, ma aspetto fondamentale: non bisognerà mai perdere di vista il lato etico e reale.

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