Freelance vs dipendenti: pro e contro - Total Marketing
Ogni professione conosce due modi di essere svolta. O all’interno di un’azienda come dipendenti oppure da liberi professionisti.
Ci sono alcune realtà, come quelle del mondo dei creativi, parliamo quindi di designer&co, in cui la scelta tra una modalità di lavoro e l’altra è un tema molto discusso.
Ecco allora che in questo articolo scopriremo quali sono le principali caratteristiche che distinguono freelance vs dipendenti.
Freelance vs dipendenti: la prima grande differenza
Il dipendente è chi ha un contratto con un’azienda e riceve uno stipendio, calcolato al netto di imposte e contributi. Il freelance lavora invece per se stesso con partita Iva.
È dunque la partita Iva che distingue un libero professionista da chi non lo è. Nello specifico, la partita Iva impone al lavoratore di emettere fattura, attestando che l’attività del professionista è continuativa.
Essere dipendenti: quali sono gli aspetti positivi
- Professione più stabile;
- Più tutele grazie ai CCNL (ovvero i contratti tra le organizzazioni rappresentanti dei lavoratori e i loro datori di lavoro);
- entrate sicure;
- non c’è contabilità da gestire.
Lavorare da dipendente: gli aspetti negativi
- Alienazione;
- Minor possibilità di esprimersi;
- È più difficile avere scatti di carriera;
- Il quantitativo delle tasse è calcolato sul proprio guadagno, il che disincentiva la possibilità di avanzamenti di carriera (perché aumenterebbero le tasse).
Essere freelance: quali sono gli aspetti positivi
- Libertà di lavorare per chi vuoi, come vuoi, quanto vuoi;
- Risultati del proprio lavoro monitorabili;
- Prospettive di guadagno più alte.
Lavorare da freelance: gli aspetti negativi
- Libertà = responsabilità;
- Effetti negativi più evidenti;
- Si guadagna lo stipendio lordo, su cui calcolare le tasse, che ammontano circa al 30%. Fortunatamente la tecnologia ci viene incontro con app che agevolano la contabilità.
Le insidie del freelance. Come trovare clienti?
- Il network si crea nel tempo. Il passaparola sarà quindi un fondamentale alleato per chi è alle prime armi. È un modo di spargere la voce sulla propria qualità (o meno). Per questo motivo è importante fare bene ogni lavoro.
- Una valida opzione è l’interazione coi direttori creativi di progetti che ci piacciono (anche un solo commento su Instagram può innescare una connessione).
- Autopromuoversi sui social può funzionare ma è complesso per la grande concorrenza.
L’importante è insomma iniziare: in questo modo si potranno creare i propri casi studio e riempire il proprio portfolio. Il segreto dunque è fare progetti, anche inventati e potenzialmente realistici, per esprimersi.
Come dare il giusto valore ai propri progetti?
- Per le prime volte è giusto stabilire un prezzo indicativo e poi calibrarsi per i progetti successivi.
- Anche il tempo impiegato per un progetto può far capire quale sarà il prezzo adeguato da dare al proprio lavoro.
Se non si ha idea del prezzo ci si può settare in modo empirico dandosi un obiettivo raggiungibile: “voglio comprarmi un nuovo Ipad e quindi il mio lavoro mi permetterà di acquistare ciò che desidero”. È una strategia molto utile specie all’inizio perché poi, con l’esperienza, saranno i lavori precedenti a stabilire il valore del proprio lavoro.
Come un freelance si fa pagare dai clienti?
Perché è bene ragionare su acconti del 20/40% prima di iniziare a pensare anche solo al progetto?
Perché spesso un freelance si trova ad avere a che fare con startup, che sono aziende meno consolidate e per le quali spesso si corre il rischio che non abbaino fondi a sufficienza.
Inoltre, se il lavoro è molto lungo, è preferibile lavorare su consegne intermedie, così da dilazionare il pagamento.
L’arma a doppio taglio del freelance: la flessibilità
La motivazione per cui molte persone intraprendono la strada del freelance è proprio per gestire autonomamente il proprio tempo: un esempio?
Molti di loro hanno fatto questa scelta per non doversi alzare alla mattina presto e scegliere l’orario che preferiscono in cui lavorare. Questo, molte volte significa lavorare alla sera cosa che a lungo andare ha minato, però, la vita privata dei freelance. La flessibilità diventa dunque anche un problema.
Insomma ogni, lavoro lato dipendete e lato freelance, ha pro e contro. Sta quindi, a ciascuno di noi, a seconda della propria situazione e dei propri obiettivi, decidere a cosa si vuole puntare. E voi, da che parte state?
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