Sponsor Euro2024: un giro nel marketing del calcio
- Anna Cominato
- Analisi
- Luglio 3, 2024
- 4 minuti
La delusione per la sconfitta di sabato è ancora impressa nella mente degli italiani.
Dopo il trionfo, agli Europei del 2021, quest’anno ce ne torniamo a casa amareggiati, sperando di dimenticare presto il terribile 2-0 contro la Svizzera di un caldo sabato pomeriggio di fine giugno, mentre tra le strade di Milano marciava orgoglioso il Pride.
Ora che succederà? Molti di noi perderanno l’interesse per Euro2024, dopo l’eliminazione dell’Italia.
Mentre, i veri appassionati di marketing sanno che, una manifestazione, come gli europei, rimane un appuntamento da guardare, dall’inizio alla fine.
Il marketing ad Euro2024: quando i brand diventano sponsor
Partiamo dalle basi: gli sponsor di Euro2024 sono quei brand che si sono impegnati a stipulare una partenrship con la Uefa. Ciò prevede che lo sponsor fornisca qualcosa (denaro\servizio), in cambio della promozione del proprio nome.
Un esempio pratico?
Adidas, come sponsor di Euro2024, fornirà materiale tecnico per la competizione, tra cui i palloni, che porteranno il nome del brand o il logo, ben in vista. Un paio di inquadrature giuste e tutti gli appassionati vorranno acquistare un pallone ufficiale e per sentirsi calciatori professionisti mentre giocano il giovedì a calcetto con gli amici e per avere un ricordo della manifestazione.
Gli sponsor di Euro2024
Sono 18 i marchi che sosteranno l’evento, dividendosi tra:
- 13 partner ufficiali globali ( Adidas, AliExpress, Alipay+ Atos, Betano, Booking.com, BYD, Coca-Cola Zero, Hisense, Lidl, Engelbert Strauss, Visit Qatar e Vivo.)
- 5 partner ufficiali nazionali( Bitburger, Deutsche Bahn, Deutsche Telekom, Ergo e Wiesenhof.)
Un grande assente tra i main sponsor è invece TikTok. Non c’è una spiegazione ufficiale, ma è probabile sia una decisione legata al cambiamento di atteggiamento, sia dell’Unione Europea che degli Stati Uniti, nei confronti dell’app. O forse, la piattaforma sta risparmiando fondi, in vista delle probabili battaglie legali future.
Un po' di numeri: come gli sponsor di Euro2024 fanno girare l'economia
Parliamo ancora una volta della tedesca Adidas: sponsor da sempre (70 anni) della nazionale tedesca. Un lungo e felice matrimonio che, però, a breve, terminerà: dai mondiali del 2026, la Germania indosserà Nike.
Al momento di Euro 2024, la nazionale tedesca veste ancora Adidas, la quale sborsa alla federazione calcistica 50 milioni di euro a stagione (Nike pagherà il doppio).
Nike veste già:
- Francia (50,5 mln di euro)
- Inghilterra (37 min di euro)
Senza dimenticare che il montepremi della competizione di Euro2024 ammonta a 331 milioni di euro, da distribuire, secondo le modalitià stabilite dalla Uefa, alle varie squadre.
Questo per dire che, dietro ad una competizione sportiva, che ci tiene incollati alla tv, nella speranza di vedere segnare un gol (speranza che per noi italiani è stata piuttosto vana), c’è tanto altro ed è bene sapere che tutto quello che vediamo, anche il gesto più banale, può nascondere altre intenzioni.
Cristiano Ronaldo sposta la Coca Cola in conferenza stampa
Scrivi Ronaldo e probabilmente lui, in qualche modo, starà già monetizzando sul fatto che hai digitato il suo nome, o forse lo hai anche solo pensato, perchè diciamocelo: non è forse l’essere vivente più simile ad un brand?
Così il gesto, che ha fatto ad Euro2021, ha segnato la storia di quanto una singola persona, come personal brand, può spostare gli equilibri, al pari di una campagna di marketing studiata per mesi. Io me li immagino i creativi di Coca Cola avere un attacco di panico quando hanno visto CR7 distruggere il product placement dell’arcinota bevanda, durante la conferenza stampa, invitando a bere acqua.
Il risultato?
Avanti Ronaldo le azioni Coca Cola erano vicine a 56,10 dollari; dopo Ronaldo, sono crollate a 55,22 dollari (-1,6%). Un singolo gesto ha fatto perdere all’azienda 4 miliardi: ora provate a dire che non è tutto marketing? Gioco.Partita.Incontro.
Oltre gli sponsor Euro2024: come gli altri brand vivono gli europei di calcio
L’appuntamento con i prodotti di Coca Cola è uno dei più attesi ad ogni manifestazione sportiva: il marchio infatti, oltre ad essere uno dei main sponsor, ad ogni edizione dei campionati di calcio, propone una customizzazione ad hoc dei propri prodotti.
Lo stesso vale per Pringles o per Peroni che invita gli italiani ad essere #tuttiazzurriconperoni e ad andare a tifare nell’hub dedicato all’italianità, all’insegna dell’hashtag #tifaconnoi: sono tutti esempi di campagne di Real Time Marketing.
In questo caso è una strategia di marketing, adottata, nello specifico, per una certa gamma di prodotti: patatine, snack, birre e bevande sono infatti l’ideale accompagnamento ad una partita carica di adrenalina.
Il Real Time marketing della sconfitta
E ora che torniamo a casa quale potrebbe essere la risposta dei brand per un Real Time Marketing a prova di eliminazione diretta post brutta prestazione sportiva?
- Tempo potrebbe creare una linea di fazzoletti per asciugare le lacrime da sconfitta.
- Barilla ricordarci con un post che forse, dallo scorso europeo, abbiamo mangiato un po’ troppa pastasciutta, vista la lentezza di riflessi dei nostri azzurri.
Fare ironia su un evento del genere, per un popolo come il nostro, che pensa che santificare le feste significhi guardare la partita di campionato della domenica in religioso silenzio, non è di sicuro un compito semplice. Sarà per questo che forse tutti i brand sono dormienti dopo il fattaccio di sabato scorso?
ci pensiamo noi di Total Marketing a fare i creativi in questa calda settimana di luglio, senza più nessuno per cui fare il tifo!
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