L'influenza del marketing nell'educazione finanziaria
- Giacomo Marengo
- Real time marketing
- Ottobre 31, 2024
- 4 minuti
Ma ve lo immaginavate che noi italiani, a livello di educazione finanziaria, siamo da cento e lode? Lo dice niente popo di meno che il report Censis (consultabile cliccando qui) e ci mostra che il 76% della popolazione mette da parte una somma per emergenze e per eventualità di ogni tipo.
Quindi la mancia della nonna voi la portate subito in banca, non la usate per andare a prendere il gelato?
Oggi, 31 ottobre, è la giornata mondiale del risparmio e noi ne parliamo oggi per capire come il marketing influisca nel nostro modo di risparmiare.
Intanto sappiate che, come direbbe Pippo Baudo, la giornata mondiale del risparmio “l’abbiamo inventata noi” italiani (semicit.) nel lontano 1924.
Oggi, la giornata viene celebrata per educare alla cultura del risparmio, utile strumento per tutte le età.
L'educazione finanziaria nel mondo bancario
Le modalità di trasmissione dell’educazione finanziaria si sono evolute negli anni e quale miglior modo per diffonderla se non con delle iniziative di marketing?
Il settore, ovviamente, richiede un’attenta valutazione nella definizione delle strategie, complice la delicatezza del mondo, considerando che si parla soprattutto di gestione del denaro.
Di casi se ne contano diversi e un denominatore comune è quello di rendere semplice l’accesso a questi servizi come nel caso di Revolut che, da quando è entrata nel mercato italiano nel 2015, ha messo in primo piano il miglioramento dell’accessibilità e l’assenza di commissioni, come mostrato nel recente spot andato in onda.
Marketing finanziario tramite influencer e guru
La massiccia diffusione social ha portato, negli ultimi anni, alla nascita di alcune figure che si considerano come “influencer finanziari”, che vogliono diffondere la conoscenza e il sapere per poter condividerlo ai followers, per garantire scelte oculate in questo campo.
Proprio su questo, infatti, vi consigliamo due profili da seguire:
- @pecuniami alias Aminata Gabriella Fall: ha lavorato per 21 anni nel mondo bancario e vuole aumentare la consapevolezza attorno ad argomenti di educazione finanziaria considerati “ostici” da gran parte delle persone.
- @lafinanzadonna ovvero Ginevra Zucconi, che vuole buttare giù lo stereotipo secondo cui sono soltanto gli uomini ad essere degli esperti in campo finanziario.
Oltre ad essi si sono diffuse delle figure particolari: quanti di voi avranno visto, soprattutto sui video YouTube, quegli intermezzi pubblicitari in cui si presentano delle persone che dicono di esser diventati ricchi semplicemente facendo delle attività finanziarie e cercando di diffondere il credo che sia facile fare soldi? (se vi citassi la frase “ragazzi, sono veramente euforico” cosa vi viene in mente?)
Queste sono le figure dei cosiddetti “guru finanziari” a cui molte persone seguono perchè attratti dall’ideale di poter diventare ricchi senza fare fatica ma semplicemente effettuando le migliori scelte finanziarie.
O come non parlare dei famosi soggetti che ci rimarcano di quanto i bitcoin e cryptovalute sono il futuro e che presto sostituiranno il classico denaro liquido o bancario?
Questa cosa mette di fronte un grande quesito: possono i guru essere delle persone serie a livello di educazione finanziaria, equiparandoli a consulenti professionali, o sono soltanto dei soggetti a cui non bisogna dare credito?
Quanto ci influenza l'ostentazione della ricchezza?
La giornata mondiale del risparmio ci permette anche di mettere in evidenza un fatto che è diventato cruciale in tutti noi ed è rilevante ai fini dell’educazione finanziaria: l’attenzione che abbiamo nei confronti dei social verso influencer sull’ostentare quello che hanno.
Vi ricordate del celebre trend intitolato “I’m looking for a man in finance”?. Il trend in questione metteva in evidenza quanto attrae la persona ricca e piena di soldi, stereotipo classico che continua ancora tutt’ora.
Ma come non ricordare anche i famosi casi di celebrità che, tramite Facebook o Instagram, diffondono foto in cui il lusso è collocato in primo piano? Pensate, ad esempio, ai Ferragnez che, prima di separarsi, osannavano il proprio stile di vita con macchine costose, abbigliamento di un certo livello o vacanze extra lusso.
La pratica in questione non è stata esente da critiche: pensate sempre a Chiara Ferragni che è finita nel ciclone di critiche social dei followers dopo lo scandalo del “Pandoro Gate” o anche il celebre episodio del founder dell’Antico Vinaio, Tommaso Mazzanti che è stato bersagliato di insulti per aver pubblicato foto con oggetti lussuosi.
A chiudere questo cerchio è da segnalare anche la celebre bordata di Selvaggia Lucarelli, che si è scagliata qualche mese fa verso l’influencer Paola Turani, rea di aver pubblicato un reel in cui si vantava di una borsa che ha appena acquistato, con un costo pari a 3.000€.
Come è cambiata l'educazione finanziaria?
La giornata mondiale del risparmio ci permette di chiederci una domanda importante: quanto il mondo dei social network ci rende influenzabili dal lato degli acquisti? Quanto è valida l’educazione finanziaria se viene effettuata da persone online?
Sul primo punto è chiaro che tutti noi, almeno una volta nella vita, avrebbe desiderato vivere nel lusso sfrenato come le celebrità che vediamo ed è ovvio che, da questo punto di vista, l’influenza è molto importante.
Dall’altro lato, però, la nascita di figure professionali/esperte sui social che suggeriscono consigli finanziari in maniera delicata e attenta ci fanno capire quanto, il social, può essere un importante mezzo per una diffusione consapevole di educazione alla gestione delle finanze, facendo naturalmente attenzione a quei soggetti che si vantano dei loro successi senza delle comprovate prove.
Da questo avrete capito anche voi quanto le modalità di educazione finanziaria si sono evolute con nuovi touchpoint: dalla classica banca con le iniziative per i clienti e consulenti che forniscono suggerimenti siamo arrivati al livello di “finanza social”.
E tu, cosa ne pensi di tutto questo? Scrivici qui sotto nei commenti la tua opinione sull’evoluzione dell’educazione finanziaria.
Conclusione
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